Quando, in seguito ai feroci contrasti sorti in seno alla sua famiglia a causa del fanatismo religioso dello zio, Souleymane è costretto a lasciare insieme al padre il suo villaggio in Mali per trasferirsi precipitosamente in Burkina Faso, non ha nessuna voglia di abbandonare il luogo in cui è nato: con tutta l’innocenza e la passione dei suoi quattordici anni, ama la propria vita e la propria casa, gli piace andare a scuola – la pagella che ha appena ritirato riporta solo ottimi voti in tutte le materie – e un giorno vorrebbe diventare un medico nel suo Paese; non si lascia certo incantare dalla chimera di fare fortuna in Europa, lui, come accade invece al suo amico Madou, che ha un cugino che vive in Italia, a Genova, e non fa altro che parlare della possibilità di raggiungerlo. Dal momento della fuga, però, tutto cambia per il ragazzo: niente più scuola per lui, ma un lavoro da uomo e il confronto obbligato con una realtà più cruda di quanto avesse mai immaginato. È allora che Souleymane comincia a sentire il desiderio di mettersi in viaggio e di tentare l’avventura per arrivare dove, forse, alla fine, potrà riprendere a studiare e ricominciare a sperare in un futuro migliore per sé e per i suoi genitori. In tutti i suoi spostamenti, raccontati in presa diretta dalla sua viva voce, il legame più forte con la sua esistenza di un tempo e il simbolo della fierezza che Souleymane conserva è l’eccellente pagella che egli porta sempre con sé ovunque vada, quasi si trattasse di un magico passepartout per la buona fortuna. Il documento che dimostra il suo valore, cucito nella fodera della giacca, lo accompagnerà durante la terribile traversata del deserto del Niger, nei campi di prigionia dei predoni, nel corso del suo angosciante periodo di schiavitù in Libia e, infine, sul barcone del suo ultimo viaggio, verso l’Italia e il miraggio di una vita felice.
Valenza didattica e attività
Ispirato alla vera storia di un giovanissimo migrante maliano mai identificato a cui, dopo la morte in mare, fu trovata una pagella scolastica cucita nella fodera della giacca, questo appassionante, documentatissimo libro ci permette di accostarci ai fenomeni migratori da una prospettiva nuova, quanto mai concreta e profondamente coinvolgente. Le schede che accompagnano la narrazione (sviluppata tutta in prima persona attraverso la voce e il punto di vista del protagonista), oltre a supportare la comprensione del testo e ad aiutare il giovane lettore ad apprezzarne lo stile e le caratteristiche compositive, invitano a riflettere sul valore di questo racconto, e forniscono gli strumenti per approfondire la conoscenza di uno dei temi capitali della nostra epoca e per maturare su di esso un’opinione circostanziata.
L' autrice
Nata a Genova, dopo aver compiuto studi classici e avere frequentato il corso di laurea in Psicologia, Giulia D’Arrigo lavora da anni in un centro di accoglienza per persone rifugiate. Deserto blu è il suo quarto romanzo.
Età consigliata
12+
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