Quando Mattia Pascal scopre che moglie, suocera e amici lo hanno riconosciuto nel cadavere di un suicida rinvenuto nella gora di un mulino, si rende conto che il caso gli offre una straordinaria opportunità: lasciarsi alle spalle tutte le miserie della propria vecchia vita e ricominciare da zero una nuova esistenza; ricco, per giunta, grazie ai proventi di una vincita al gioco. Così lascia credere a tutti la verità della sua dipartita e si inventa una nuova identità, quella di Adriano Meis. Col tempo, però, scopre che la riacquistata libertà è solo un’illusione: Adriano Meis non possiede una autentica realtà sociale, di fatto non esiste, non può neppure sposare la graziosa Adriana, di cui si è innamorato.
La via d’uscita da questa difficile situazione è ironica e paradossale: non resta che far morire Adriano Meis e riportare in vita Mattia Pascal. Nel tempo della sua diserzione dalla propria identità, però, l’esistenza di Mattia Pascal si è effettivamente dissolta: la moglie si è risposata con un suo vecchio amico e da lui ha avuto una figlia. Non gli resta quindi che rassegnarsi a non avere un’esistenza ufficiale: tornerà a lavorare nella biblioteca del paese, che nessuna frequenta, e di tanto in tanto farà visita alla sua tomba al cimitero.
Amaro capolavoro della narrativa Pirandelliana, pubblicato nel 1904, Il fu Mattia Pascal è opera perfettamente esemplificativa dell’umorismo pirandelliano, intriso di quel senso della precarietà dell’identità individuale che attraverserà come un brivido tutto il romanzo del Novecento.
VALENZA DIDATTICA E ATTIVITÀ
Preceduto da una presentazione dell’autore e della sua opera a cura di Riccardo Bruscagli, il testo è corredato da schede che fungono da supporto alla sua comprensione e alla sua analisi dal punto di vista contenutistico, linguistico e narratologico. Completa l’apparato una Carta d’identità del romanzo.
L'AUTORE
Luigi Pirandello (1867-1936) studiò a Palermo, a Roma e a Bonn, dove completò gli studi filologici. Tornato in Italia, si stabilì a Roma, avviando un’ampia produzione letteraria che spazia dalla teoria della letteratura alla poesia, dalla narrativa breve al romanzo. Grande fama e successo gli giunsero, però, solo a partire dagli anni ’20, grazie al teatro: l’assegnazione del Nobel, nel 1934, fu il suggello alla sua carriera.
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