Narra Plutarco che Archimede sarebbe morto nei giorni della presa di Siracusa, passato a fil di spada da un soldato romano per non aver risposto al richiamo di quello, troppo assorbito dal problema di geometria sul quale stava riflettendo.
Naturalmente la realtà è più complessa di così: partendo dal resoconto di Cicerone, che nelle Tuscolane racconta di essere riuscito a scoprire personalmente la tomba di Archimede (come, nella finzione narrativa, detta qui al suo segretario Tirone), Antonella Carullo prova a ricostruire la vera storia dello scienziato siracusano.
In un’epoca in cui la città di Siracusa è dilaniata dal contrasto tra filoromani e filocartaginesi, mentre Romani e Cartaginesi si contendono il controllo del Mediterraneo, Archimede, greco di origine, si sente politicamente e culturalmente più vicino ai romani, ma difende la città con le sue macchine da guerra quando questi ultimi decidono di assediarla. I suoi geniali manufatti tecnologici mettono in scacco l’esercito romano e gli alienano le simpatie dei futuri padroni della città, determinando la sua condanna a morte dopo la sua caduta.
Da questa vicenda l’autrice, con una scrittura semplice, vivace e precisa, fa nascere un piccolo, appassionante romanzo, sospeso tra storia, scienza e leggenda.
VALENZA DIDATTICA E ATTIVITÀ
L’apparato didattico a cura dell’autrice funge da utile ausilio alla comprensione e all’analisi del testo, e all’approfondimento delle sue implicazioni più interessanti. Le schede operative contengono numerosi spunti per la riflessione sul contenuto del romanzo e per la produzione scritta e orale.
L'AUTRICE
Antonella Carullo insegna al Liceo G.B. Brocchi di Bassano del Grappa. Ha pubblicato saggi nella prospettiva di una lettura di genere del mondo antico. Appassionata di letteratura greca, latina e italiana, è autrice di numerosi contributi per il loro insegnamento, ed è impegnata nella creazione di strumenti per la promozione e la divulgazione dei classici, anche presso i lettori più piccoli, per i quali ha scritto brevi racconti per il Museo Civico di Bassano.
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