«I Bisogni Educativi Speciali (BES) riguardano quegli alunni che, in una certa fase della loro crescita (nel periodo di vita fino a diciotto anni), accanto a bisogni educativi normali, e cioè quelli di sviluppo delle competenze, di appartenenza sociale, di identità e autonomia, di valorizzazione e autostima, di accettazione, hanno anche bisogni speciali, più complessi e difficoltosi, talvolta patologici, generati da condizioni fisiche o da fattori personali o ambientali, che creano difficoltà di funzionamento educativo e apprenditivo.
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Negli ultimi anni il termine ‘inclusione’ ha cominciato gradualmente a sostituire quello di ‘integrazione’. Scrive Fabio Davigo: “Il paradigma a cui fa implicitamente riferimento l'idea di integrazione è quello ‘assimilazionista’, fondato sull'adattamento dell'alunno disabile a un'organizzazione scolastica che è strutturata in funzione degli alunni ‘normali’. Viceversa, l'idea di inclusione si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti.” (T. Booth, M. Ainscow, L'Index per l'inclusione, Trento 2008)».
Il MIUR ha emanato la direttiva del 27 dicembre 2012: Strumenti d’intervento per alunni con BES e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.
Silvia Tabarelli
è docente a contratto di didattica speciale presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose, Università di Studi Teologici di Bressanone. Dopo una prima esperienza come insegnante di scuola primaria, sulla base di un progetto di Servizio Psicopedagogico, ha operato per dieci anni come insegnante psicopedagogista presso un istituto comprensivo di Trento. In distacco presso Iprase dal 2008, si è dedicata allo studio e alla ricerca empirica nell’ambito dei processi dell’integrazione scolastica di studenti con disabilità o in condizione di disagio psicosociale.
Nello specifico ha realizzato, con lo staff di Iprase, il progetto di ricerca “Promuovere il successo formativo” composto da sei differenti ricerche sui fattori di rischio di insuccesso scolastico e sulle pratiche educative e didattiche efficaci per la prevenzione.
Francesco Pisanu
è ricercatore in area educativa presso IPRASE. Tra i vari temi di ricerca si occupa di aspetti psicosociali sull’uso delle tecnologie in ambito educativo, di bisogni educativi speciali e inclusione, di innovazione didattica e di questioni organizzative nel contesto scuola.
Ha studiato Psicologia presso l’Università di Cagliari e conseguito il dottorato in Information Systems and Organizations presso l’Università di Trento. Ha insegnato Psicologia sociale dei gruppi e attualmente è docente incaricato di Psicologia della formazione e dell’orientamento presso la Facoltà di Scienze Cognitive dell’Università di Trento.
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